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Poltrona Frau...fa Bene alla Vita!

“Eccoti!...

Era da un po' che ti aspettavamo, finalmente sei arrivata arch. Conte o meglio Tania.

Ora per due giorni sentirai solo le nostre voci, i nostri pensieri, le nostre storie e avrai modo di toccarci, accarezzarci, stringerci e renderci parte del tuo essere italiana…”

Sono stata accolta così! Ad aspettarmi al Museo c’era Lei… Vanity Fair

In forma da più di cento anni, immersa in un mondo di storia che racchiude l’ingegno della grande azienda che la crea con immensa dedizione e passione.

Lei… come non “piangere” d’emozione davanti alle sue forme, così perfette e familiari, così misteriose e gentili, così meravigliosamente immutabili in tutti questi anni.


Mentre ammiravo estasiata la teca nella quale lei si presenta all’occhio umano sentivo voci gentili e allo stesso tempo piene di voglia di farsi conoscere… Inizio ad attraversare i corridoi illuminati da torri delicatamente progettate e mi immergo totalmente dentro la storia di Museo Poltrona Frau.

Una storia raccontata sapientemente dai prodotti, dalla collezione di bozzetti creati a mano con carboncino rosso, una storia fatta di fotografie in bianco e nero e campagne pubblicitarie che raccontano l’innovazione di questa azienda già nel lontano 1912.

Prodotti che raccontano dei saloni della Belle Epoque e delle lunghe serate passate a parlare di politica, di cultura, di rinascita del Paese.

Divani e poltrone che hanno visto e accolto le menti più illuminate e le membra più stanche.

In primo piano la 1919, non la si può definire una poltrona.

Quando si entra in contatto con lei si tocca la storia dell’opulenza dell’arte rococò.

La 1919 sembra osservare chi entra al Museo Poltrona Frau e invitarlo quasi con un senso di “sfida” a trovare un unico prodotto non degno di quello che è il senso più alto del design, dell’artigianato italiano, della passione per la pelle, per il legno, per i tessuti.

Si cammina ancora tra queste alte torri illuminate e dietro ognuna di esse appaiono oggetti inanimati dal PensieroNonConvenzionale più “alto”.

Non ci sono accessori non è presente nessun allestimento all’interno di questo spazio perché la presenza dell’anima di Poltrona Frau è così imponente, è così straripante che nulla sembra esserne all’altezza.

Il primo museo dove mi hanno invitato a toccare… e già si può toccare l’opera d’arte… e tutto questo perché un oggetto inanimato firmato Poltrona Frau non teme il tempo, non teme il calore umano.

C’è una sezione dedicata ai grandi progetti nel mondo.

Sedie disegnate per grandi progetti e dai più illustri architetti, da Richard Meier a Norman Foster, da Frank Gehry a Herzog & de Meuron, tutti hanno fatto riferimento e fanno continuamente riferimento a Poltrona Frau per i loro grandi progetti.

Diciamo… che da architetto è un gran bel sogno firmare una pelle Frau.

Per me sarebbe … ma questa è un’altra storia!

Quando sembra che la visita sia finita spunta un Cavallino… non ci credo… parcheggiata in una sala tutta a lei dedicata, dalle splendide linee, dal colore perfetto, la bellezza e lo spettacolo della Ferrari… e già..- Poltrona Frau crea gli interni della macchina più desiderata al mondo… e se mai conosceste qualcuno che alla parola ferrari non sorride… cancellatelo dalla vostra rubrica telefonica…è un’ordine!

Insomma un’emozione dopo l’altra. Passione. Lavoro. Bellezza. E la resistenza di esser sempre Poltrona Frau da più di 100 anni.

Io VOGLIO un oggetto inanimato Poltrona Frau. Perché fa Bene alla Vita. E auguro a Tutti Voi di desiderare lo stesso. Non abbiate paura di sedervi, di addormentarvi sulle gambe o tra le braccia di ciò che di più bello possa esser realizzato dall’ingegno umani.

Andate al Museo. Prenotate la Vostra visita. Correte a comprare un pezzetto di storia e siatene ORGOGLIOSI.


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